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Il Piano Regolatore del 1909 voluto dalla giunta del sindaco di Roma Ernesto Nathan, prevede zone d’espansione oltre la città storica. Una parte del Piano è finalizzata a sfruttare convenientemente una notevole occasione offerta alla città, l’Esposizione internazionale del 1911 per il cinquantenario della nascita della nazione.
Con l’Expo la città si trasforma. Ci interesserà qui ricordare principalmente le modifiche al tessuto urbano che permarranno sul territorio anche dopo la chiusura della celebrazione. Tra le aree oggetto di grandi mutamenti, oltre la città costruita, due sono le zone fortemente interessate: l’area di Valle Giulia e la zona compresa tra l’ansa del fiume sulla riva destra, la piazza d’Armi, i Prati di S. Pietro e i Prati di Castello; proprio di quest’ultima zona si osserveranno gli accadimenti urbanistici.
Con il Concorso Nazionale di Architettura sono definite le aree oggetto di interesse e le tipologie edilizie da adottare: esse variano dal villino, alle case d’affitto, all’intensivo per le classi meno abbienti.
Nel breve periodo di due anni, prima dell’apertura dell’Esposizione, si costruiranno ponti, si disegneranno piazze, si definiranno tracciati viari e interi quartieri, opere di urbanizzazione ed aree verdi. I quartieri che ne scaturiranno, nonostante alcune contraddizioni, saranno aree molto apprezzate, poichè ben progettate, per molti anni a venire.