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Dall’Editoriale di Ugo Soragni:
“[…]Il presente numero, curato da Carla Benocci a conclusione di un lungo periodo di studi e ricerche (condotti in gran parte su materiali archivistici e documentari di prima mano) dedicati al ruolo esercitato dalle Assicurazioni Generali nella storia delle città italiane tra la fine dell’ottocento e i primi decenni del secolo scorso, intende documentare la pluralità di programmi, di iniziative e di azioni messe concretamente in campo da uno dei maggiori gruppi finanziari dell’epoca. La prima parte è interamente occupata da un lungo ed impegnativo saggio della curatrice, grazie al quale è possibile pervenire ad una panoramica d’insieme dell’argomento, fondata sulla disamina di alcune delle iniziative urbanistiche ed architettoniche intraprese dal gruppo assicurativo, nell’arco di oltre cinquant’anni, in alcune tra le maggiori città italiane (Venezia, Firenze, Milano, Torino, Genova, Bologna, Napoli, Palermo e Roma). La seconda raccoglie otto saggi, affidati ad altrettanti autorevoli studiosi, nei quali alcune delle realizzazioni delle Assicurazioni Generali nelle sopraindicate città vengono approfondite e poste in relazione con le tendenze dell’urbanistica e dell’architettura del periodo.[+]
Da tali contribuiti emerge l’esistenza di due direttrici principali nelle strategie programmatiche e nelle azioni del gruppo imprenditoriale triestino. Da un lato la compagnia promuove l’insediamento delle proprie sedi operative e di rappresentanza nel cuore degli spazi cittadini storici più rappresentativi, all’insegna di scelte sulla loro ubicazione e sui linguaggi architettonici, che, ispirate all’esigenza di infondere “un’immagine di modernità armoniosamente inserita nel tessuto antico” (affidata prudentemente ad alcuni tra i maggiori architetti dell’epoca), si accompagnano, in modo forse meno appariscente ma altrettanto incisivo, ad una “strategia di espansione, acquisto e messa a reddito di palazzi storici nel cuore della città rinascimentale”, come accade, ad esempio, nel caso di Firenze (1871-1910).
Questi investimenti, compiuti allo scopo di consentire la conclusione di “convenienti acquisti immobiliari in prossimità di strade oggetto di prossime rilevanti modifiche”, come accade nel caso dell’ampliamento delle vie Vacchereccia e Por Santa Maria, poste entrambe nelle vicinanze del palazzo delle Generali in piazza della Signoria (1910), presuppongono una tempestiva e penetrante conoscenza delle scelte di pianificazione urbanistica delle diverse municipalità e, con essa, della capacità di analizzarne le ricadute finanziarie a medio e lungo termine, nelle quali un ruolo non indifferente viene esercitato dagli investimenti effettuati dalla stessa compagnia; la quale, grazie anche alla qualità delle proprie realizzazioni e alla propria lungimiranza nella scelta delle tipologie architettoniche ed insediative, si dimostra in grado di influenzare in modo penetrante la dinamica dei valore edilizi e fondiari.
Per altro verso la compagnia assurge, nel caso ad esempio di Roma, ad un ruolo di protagonista indiscusso, sia con la realizzazione della propria sede, in quanto tale intervento (che porta alla costruzione, intorno al 1910, del monumentale edificio in piazza Venezia) imprime un segno di caratterizzazione stilistica del tutto inedito nel panorama cittadino, sia, in modo ancora più condizionante e denso disviluppi futuri, mediante la localizzazione – in aree periferiche o semi periferiche, destinate ad un repentino aumento di valore – di complessi immobiliari da mettere a reddito, cogliendo in tal modo le interessanti opportunità “offerte dal vivace panorama di rinnovamento urbanistico di fine ottocento e degli inizi del novecento”. Se la nuova sede in piazza Venezia rappresenta un emblema efficace della forza economica ed istituzionale della società assicuratrice, più “complesse sono le valutazioni che richiedono i programmi urbanistici e le acquisizioni dei vari palazzi, in particolare lungo la via del Corso e in piazza Colonna.
Gli stretti collegamenti con la Banca d’Italia, che ha rilevato le proprietà e i programmi della Banca Tiberina e di altri istituti bancari in fallimento, ampliano l’attività delle Generali a cospicue iniziative urbanistiche ed edilizie, attraverso le Società, prima tra tutte la Società Generale Immobiliare.” Un capitolo di straordinario interesse, sul quale saranno necessari ulteriori ricerche ed approfondimenti, va additato nell’azione di “completamento di importanti quartieri, come quello Ludovisi”, esercitata dalle Generali e, del pari, nel ruolo esercitato nella costruzione dei quartieri Nomentano, Salario, Esquilino e della Camilluccia.
È su questo terreno che le capacità imprenditoriali e finanziarie del presidente della società, il triestino Marco Besso (1843-1920), si manifestano ad un livello paragonabile a quello che egli saprà ricoprire nella veste di promotore instancabile del completamento di programmi urbanistici ed edilizi avviati da altre società, come avviene nel caso della “Generale Immobiliare di lavori d’utilità pubblica ed agricola”, fallita nel 1896 e rilevata dalle Generali. Come osserva Benocci “Besso opera secondo un rigore esemplare, a vantaggio non solo della Società ma anche dei creditori, obbligando le istituzioni insolventi o pesantemente coinvolte nelle vicende edilizie più rilevanti a mantenere gli impegni assunti e a dar seguito alle opere di urbanizzazione e di edificazione stabilite, di cui è esempio eccellente il quartiere Ludovisi. Gli anni della sua presidenza sono tra i più floridi dell’Immobiliare”.
INDICE
Editoriale di Ugo Soragni 7-10
Introduzione di Carla Benocci 11-14
PARTE PRIMA
Carla Benocci
Strategie, progetti e realizzazioni delle Assicurazioni Generali in alcune città italiane 15-78
PARTE SECONDA
Diana Barillari
La sede delle Assicurazioni Generali a Trieste realizzata da Eugenio Geiringer e l’urbanistica ottocentesca dell’area 79-100
Giuseppina Carla Romby
Da Palazzo Lavison a sede delle Assicurazioni Generali: modificazioni urbane e architettura a Firenze, 1867-1907 101-116
Chiara Devoti
La sede di rappresentanza delle Generali a Torino nei piani urbanistici per la città 117-128
Elena Gianasso
La sede di rappresentanza delle Generali a Torino. Il progetto e il cantiere 129-142
Fabio Mangone
La presenza delle Generali nel quartiere Santa Lucia di Napoli 143-160
Gemma Belli
Le Assicurazioni Generali e il Risanamento di Napoli. L’edificio della Compagnia in via Agostino Depretis 161-174
Ettore Sessa
Il palazzo delle Assicurazioni Generali: un nuovo modello edilizio di Ernesto Basile nel piano di riforma positivista della città di Palermo 175-200
SAGGI E RICERCHE
Marco Cadinu, Stefano Mais
Architetture per l’urbanistica: le Terrazze, passeggiate pensili sulle strade, sui porti e sul paesaggio. Il modello neoclassico inglese e le sue origini, i waterfront di Nizza, Genova e Cagliari 201-237
Storia dell’Urbanistica, III serie
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Volumi pubblicati nella stessa serie:
1/2009 Guglielmo Villa (a cura di)
Pier Francesco da Viterbo e l’architettura militare italiana del primo Cinquecento
2.1/2010 (2011) Ugo Soragni, Teresa Colletta (a cura di)
I punti di vista e le vedute di città. Secoli XII-XVI
2.2/2010 (2011) Paolo Micalizzi, Antonella Greco (a cura di)
I punti di vista e le vedute di città. Secoli XVII-XX
3/2011 (2012) Carla Benocci, Gabriele Corsani, Luigi Zangheri (a cura di)
Manuali e saggi sul giardino e sul paesaggio in Italia dalla fine del Settecento all’Unità
4/2012 (2013) Marco Cadinu (a cura di)
I catasti e la storia dei luoghi
5/2013 (2014) Antonella Greco (a cura di)
Dalla torre alla torre piezometrica
6/2014 Stefania Aldini, Carla Benocci, Stefania Ricci, Ettore Sessa (a cura di)
Il segno delle esposizioni nazionali e internazionali nella memoria storica delle città
7/2015 (2016) Claudia Bonardi (a cura di)
Fare urbanistica tra XI e XIV secolo
8/2016 (2017) Carla Benocci (a cura di)
Le Assicurazioni Generali nelle città italiane tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento
9/2017 (2018)
Centri di fondazione e insediamenti urbani nel Lazio (XIII-XX secolo): da Amatrice a Colleferro
10/2018 Chiara Devoti (a cura di)
Gli spazi militari e l’urbanistica delle città. L’Italia del Nord-Ovest (1815-1918)
11/2019 Gemma Belli, Andrea Maglio (a cura di)
Città e Cinema