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Al fianco della cattedrale di Ferrara, costruita a partire dal 1133, era stato edificato un campanile. Una certa tradizione storiografica attribuiva all’Alberti un intervento sul campanile, altri autori lo ritengono improbabile. La questione non è ancora definitivamente chiarita per il mancato ritrovamento di documenti che ne confermino o ne neghino la paternità su base archivistica.
Prima di passare in rassegna la letteratura, già da un’analisi a vista si possono notare alcuni elementi rilevanti.
Non si può non riconoscere che i capitelli ionici delle paraste angolari suggeriscono la presenza di una mano colta nel disegno dell’alzato, conoscitrice del disegno classico. D’altra parte il prospetto adottato mette in scena un’ardita manipolazione formale e dimensionale di numerosi elementi classici.
Le aperture alte e strette del fianco meridionale sono dissimulate dagli archi impostati direttamente sulle colonne, ovvero dall’architrave con le sue tre fasce incurvato ad arco. Questa deformazione dell’elemento classico a seguire le proporzioni medievali, deriva da una precisa ed unitaria ‘volontà compositiva’, oppure si tratta dell’adozione di un nuovo progetto come ‘modificazione’ di un disegno già parzialmente realizzato?
L’analisi formale del primo livello rivela chiaramente un nucleo interno di maniera medievale che venne in seguito rivestito dalle semicolonne e dai pilastri; le aperture alte, strette e strombate sono presenti solo nel lato meridionale verso la piazza, luogo fondamentale di relazione del campanile, vedi l’analisi morfologica urbana (fig. 1) e sono dissimulate dall’ordine architettonico che si ripete sugli altri tre lati del campanile senza contenere le stesse finestre. L’ultimo piano sembra realizzato in una fase ulteriore e con un disegno leggermente modificato, le colonne e i pilastri angolari si appoggiano su dei plinti e le aperture sono presenti su tutti e quattro i lati della torre. Il monumento fu attribuito all’Alberti dal Venturi che, dopo aver assegnato all’artista l’arco del cavallo, ipotizzava la paternità albertiana del campanile in base a un criterio comparativo. «Il monumento eccezionale non manca di richiami a Leon Battista Alberti, in quella riduzione a romanissime forme del gotico campanile a pianta quadrata di Giotto». […]
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