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Questo secondo numero della Terza Serie raccoglie alcuni degli argomenti e dei contributi presentati nei quattro convegni nazionali svoltisi (tra il 2004 e il 2005) su “I punti divista e le vedute di città” (secoli XIII-XX), a conferma dell’intenzione di “Storia dell’urbanistica” di mantenere e consolidare il proprio ruolo indiscusso di periodico di settore più aggiornato e autorevole, conquistato all’indomani stesso della sua apparizione sulla scena editoriale (1981).[+]
In quell’occasione l’insigne cattedratico ebbe ad affermare che “Storia dell’urbanistica” riprendeva le proprie pubblicazioni “per aderire alla necessità di rendere pubblici i risultati di concrete occasioni di riflessione scientifica”, individuate nelle ricerche universitarie, nei congressi e nei seminari, “luoghi ideali per l’aggiornamento metodologico e per la messa a punto di nuove prospettive storiografiche”. “Storia dell’urbanistica” continua a svolgere il proprio ruolo di avanguardia affidandosi allo sviluppo e all’approfondimento delle linee di ricerca tracciate da Guidoni nell’arco di un insegnamento quarantennale, cui si sono affiancate le esperienze e gli studi dei suoi allievi, rappresentati largamente negli organi della rivista.
A questo gruppo “storico”, accomunato da una libertà totale dai condizionamenti metodologici e critici con i quali continuano viceversa a fare i conti gli studiosi più conservatori, si sono aggiunti negli ultimi anni numerosi giovani ricercatori, protagonisti di promettenti ricerche e sperimentazioni.
La varietà dei percorsi formativi che caratterizza i collaboratori della rivista, e la ricchezza dei rispettivi settori di impegno lavorativo (università, conservazione dei beni culturali, libera professione), non impedisce di riconoscere l’esistenza di convincimenti condivisi, accomunati dallo sforzo paziente e tenace di superare, attraverso l’impegno sul campo, molti luoghi comuni della storiografia, additabili – in primo luogo – nel rifiuto di riconoscere e approfondire il legame tra l’arte di costruire le città in età rinascimentale, barocca e contemporanea e la sapienza urbanistica dei secoli del medioevo, nella quale si rintracciano viceversa molti dei principi, delle regole e delle tecniche impiegate successivamente.
Le ragioni dell’ancora diffusa sottovalutazione del contributo recato dai secoli XI-XIV alla forma e alla qualità della città italiana ed europea, vanno ricercate nell’incapacità di prescindere dalla mancanza quasi totale di documenti cartografici anteriori il secolo XV edalla difficoltà conseguente di considerare l’articolazione materiale delle strade e delle piazze, e il loro rapporto con i monumenti e le case, il terreno privilegiato della sperimentazione e dell’applicazione, in chiave rigorosamente comparativa, degli strumenti della ricerca storico-urbanistica. I prossimi tre numeri di “Storia dell’urbanistica” affronteranno i seguenti argomenti monografici, di cui segnaliamo sin d’ora il taglio innovativo e originale: “La progettazione paesaggistica nella manualistica dei secoli XIX e XX” (3/2011), “Le città di fondazione dal tardo medioevo al novecento” (4/2012), “Le torri e la città. Prospettive e vedute d’artista dal novecento ad oggi” (5/2013).
INDICE
Editoriale di Ugo Soragni V
XIII-XV SECOLO
a cura di Ugo Soragni
Introduzione di Ugo Soragni 3
Umberto Daniele
La veduta di Padova di Giusto de’ Menabuoi (1382-1383) nella cappella Belludi della Basilica del Santo a Padova 7
Enrico Lusso
Una carta del territorio tra Chieri e Moncalieri del 1457 21
Alessandro Camiz
Vedute di Roma dai Prati di Castello: Benozzo Gozzoli (1463) e Attavante degli Attavanti (1483) 39
Paola Raggi
I punti di vista privilegiati per le vedute di Urbino Rinascimentale 58
Daniela Corrente
La veduta di Arezzo nella tavola con il S. Rocco di Bartolomeo della Gatta (1479 ca.) 70
Irina Baldescu
Paesaggi e città di Dürer, da Innsbruck a Trento (1494-1495) 86
XVI SECOLO
a cura di Teresa Colletta
Introduzione di Teresa Colletta 105
Teresa Colletta
Le “innovazioni” dell’iconografia urbana del Cinquecento europeo nella scelta dei punti di vista 111
Nicola Aricò
Il ritratto di Messina del 1554 139
Marco Cadinu
Cagliari vista dal mare. La costruzione dell’immagine per la Cosmographia del Münster del 1550 160
Irma Friello
Le immagini dei centri del Principato Citra nella raccolta di Angelo Rocca della fine del XVI secolo 175
Paolo Micalizzi
Piazza di Monte Cavallo e la via Pia in una veduta del XVI secolo 186
Jose Miguel Remolina
Las vistas de tres ciudades castellanas de Hoefnagel y Van den Wyngaerde: la importancia del punto de vista en las representaciones de las ciudades del siglo XVI 196
Giuseppina Carla Romby
Il punto di vista del principe. Le vedute di città nel salone del Cinquecento in palazzo vecchio 207
Laura Zanini
Le vedute di Parigi del XVI secolo 220
Storia dell’Urbanistica, III serie
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Volumi pubblicati nella stessa serie:
1/2009 Guglielmo Villa (a cura di)
Pier Francesco da Viterbo e l’architettura militare italiana del primo Cinquecento
2.2/2010 (2011) Paolo Micalizzi, Antonella Greco (a cura di)
I punti di vista e le vedute di città. Secoli XVII-XX
3/2011 (2012) Carla Benocci, Gabriele Corsani, Luigi Zangheri (a cura di)
Manuali e saggi sul giardino e sul paesaggio in Italia dalla fine del Settecento all’Unità
4/2012 (2013) Marco Cadinu (a cura di)
I catasti e la storia dei luoghi
5/2013 (2014) Antonella Greco (a cura di)
Dalla torre alla torre piezometrica
6/2014 Stefania Aldini, Carla Benocci, Stefania Ricci, Ettore Sessa (a cura di)
Il segno delle esposizioni nazionali e internazionali nella memoria storica delle città
7/2015 (2016) Claudia Bonardi (a cura di)
Fare urbanistica tra XI e XIV secolo
8/2016 (2017) Carla Benocci (a cura di)
Le Assicurazioni Generali nelle città italiane tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento
9/2017 (2018)
Centri di fondazione e insediamenti urbani nel Lazio (XIII-XX secolo): da Amatrice a Colleferro
10/2018 Chiara Devoti (a cura di)
Gli spazi militari e l’urbanistica delle città. L’Italia del Nord-Ovest (1815-1918)
11/2019 Gemma Belli, Andrea Maglio (a cura di)
Città e Cinema